PINPAS: Il Ministro dell’Ambiente invita gli attori della filiera agroalimentare per avanzare proposte contro gli sprechi alimentari

Si è svolta oggi a Roma la prima la prima Consulta del Pinpas, il Piano Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare promosso dal Ministero dell’Ambiente che ha riunito, per la prima volta, con la collaborazione organizzativa di Last Minute Market – al Tempio di Adriano a Roma –  tutti i protagonisti della filiera agroalimentare italiana, dalle aziende alle associazioni di produttori e consumatori, dalla Confindustria alla Confcommercio, dalla Caritas ad Acli, con la partecipazione inoltre di Fao ed Expo.

Ridurre gli sprechi alimentari è un obiettivo ambizioso ma perseguibile, se tutta la filiera alimentare è coinvolta  e ognuno fa la propria parte”, ha dichiarato Carlo Scarsciotti all’avio del suo intervento.  “Il nostro è un settore che ci permette di analizzare il tema degli sprechi sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Servire quotidianamente oltre 5,5 milioni di pasti in scuole, ospedali, aziende, caserme fa di noi delle sentinelle attente alle abitudini, corrette e non, dei nostri consumatori. E la ristorazione collettiva -sia essa scolastica, sanitaria, aziendale- può diventare un importante veicolo per formare, informare e sensibilizzare gli utenti , a partire dai più piccoli”.

“La lotta agli sprechi alimentari è da sempre al centro dell’interesse degli operatori del settore, che negli anni hanno sensibilmente ridotto, quasi eliminato, le eccedenze in fase di preparazione. Il problema persiste nell’oltre 1.620 milioni di pasti che annualmente eroghiamo”, ha continuato Scarsciotti. “Per quanto riguarda la ristorazione scolastica, vanno perfezionati i bandi di affidamento rivedendo le grammature e i menu, che devono essere più vicini alle esigenze e ai gusti dei bambini. La sinergia cibo-famiglia-scuola è inoltre fondamentale per stimolare i giovani consumatori a mangiare di tutto un po’. I nostri studi dimostrano che nelle mense aziendali le eccedenze derivano dal cosiddetto fine linea, gli avanzi ai self service di distribuzione; l’introduzione di prodotti la cui cottura possa  essere ultimata al momento potrebbe essere la giusta risposta. Per quanto riguarda invece la ristorazione ospedaliera, la sostituzione del servizio multirazione con il vassoio personalizzato  e la definizione di diete mirate permetterebbero invece una importante riduzione di eccedenze”.

La 1^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco, a Roma, ha permesso di mettere a fuoco i temi e gli snodi che porteranno alla costruzione del Pinpas: si è parlato  della questione etichette (“I consumatori sono disorientati nella selva di indicazioni che spesso favorisce lo spreco anzitempo di prodotti ancoraedibili”), delle possibilità di predisporre packaging migliori e più fruibili per gli alimenti, della defiscalizzazione per enti e imprese che attuano il recupero delle eccedenze, dell’evoluzione per la normativa che regolamenta l’accesso al recupero pasti nelle mense, del potenziamento delle vendite last minute nei supermercati. Intorno a queste linee direttrici si lavorerà i prossimi mesi per costruire il Piano nazionale di Prevenzione spreco alimentare, uno strumento di cui l’Italia si dota per la prima volta per iniziativa del Ministero dell’Ambiente.

La presentazione di Carlo Scarsciotti alla Consulta PINPAS

 

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