Scarsciotti: La nutrizione e l’alimentazione degli alunni non può essere decisa dai Tribunali. Ci aspettiamo una reazione del Ministero della Salute e delle Asl

“La decisione in appello della Corte d’Appello di Torino al diritto di scelta delle famiglie di preparare il pasto che i loro figli consumeranno a scuola creerà non pochi problemi agli alunni e alla loro corretta alimentazione. I bambini vengono affidati alle scuole, infatti, oltre che per un percorso educativo, anche per garantire loro un corretto percorso nutrizionale: la tendenza dei genitori sarà invece quella di preparare pasti che rispondono ai gusti del bambino ma non alle esigenze alimentari utili alla crescita”, è quanto dichiarato da Carlo Scarsciotti, Presidente di Angem (Associazione Nazionale delle Aziende di Ristorazione Collettiva) e di Oricon (Osservatorio sulla Ristorazione Collettiva e Nutrizione”.

Si assisterebbe poi a un problema di sicurezza e igiene alimentare. Se un alunno, ad esempio, offrisse il cibo portato da casa a un suo compagno di banco non sapendo che è intollerante a un prodotto o magari celiaco, gli addetti mensa o i docenti non sarebbero in grado di stabilire le cause di eventuali intossicazioni alimentari. La soluzione a problemi di questo tipo sarebbe quella di identificare delle aree dove mangiano esclusivamente i bambini con cibi da casa con una conseguente violazione della privacy, oltre che una evidente esclusione sociale.

“La Corte di appello di Torino, inoltre, non ha considerato che i centri cottura delle aziende di ristorazione scolastica hanno le certificazioni HACCP e utilizzano attrezzature industriali di elevata tecnologia che non sono abitualmente presenti nelle abitazioni”, continua Scarsciotti. “Analogamente le procedure di autocontrollo dovrebbero essere estese alle cucine domestiche per evitare che vengano cucinati pasti utilizzando alimenti con cariche batteriche in eccesso alla tolleranza umana”. 

“L’auspicio”, conclude Scarsciotti “è che il Ministero della Salute, le Asl e le istituzioni competenti facciano sentire la loro voce spiegando che, pur rispettando le posizioni di alcuni genitori, la decisione della Corte è un precedente pericoloso per la salute e la sicurezza dei bambini”. 

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